Garante dei diritti dei detenuti

Presentazione

Il Garante dei diritti dei detenuti è un organo di garanzia.

Interviene d’ufficio o su richiesta a tutela diritti delle persone private della libertà, in particolare di quelle presenti negli istituti penitenziari, di quelle soggette a misure alternative di detenzione e degli internati nelle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS).

Secondo quanto disposto dalla legge istitutiva, inoltre, il Garante dei diritti dei detenuti della Provincia Autonoma di Trento “promuove interventi, azioni e segnalazioni finalizzati ad assicurare, nel rispetto dell’ordinamento statale e dell’ordinamento penitenziario in particolare, l’effettivo esercizio dei diritti delle persone presenti negli istituti penitenziari, anche attraverso la promozione di protocolli d’intesa tra la Provincia e le amministrazioni statali competenti”.

E’ autonomo ed indipendente dal potere politico e libero da ogni condizionamento.

La sua consulenza ed il suo intervento sono gratuiti.

Iter e specificità della legge istitutiva della figura del Garante dei Diritti dei Detenuti nella Provincia Autonoma di Trento.

Dopo un lungo iter, con legge provinciale n. 5 del 20 giugno 2017 “Modificazioni della legge provinciale sul difensore civico 1982: istituzione del garante dei diritti dei detenuti e del garante dei diritti dei minori” è stata istituita la figura del Garante dei diritti dei detenuti per la Provincia Autonoma di Trento. 

Il neo introdotto art. 9 bis della legge provinciale sul Difensore Civico, del 20 dicembre 1982, n. 28 definisce la competenza specifica del Garante, con una previsione ampia che dispone che il Garante opera per contribuire a garantire i diritti delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, facendo poi specifico riferimento alle persone presenti negli istituti penitenziari, a quelle soggette a misure alternative di detenzione e agli internati nelle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS). 

Il Garante è scelto fra cittadini che dispongono delle competenze previste da questa legge, che offrono garanzia di probità, indipendenza, obiettività, competenza, riservatezza e capacità nell’esercizio delle funzioni loro affidate e che sono in possesso dei seguenti requisiti: qualificata competenza ed esperienza professionale almeno quinquennale in ambito penitenziario o nel campo delle scienze giuridiche, delle scienze sociali o dei diritti umani, anche come rappresentante di associazioni o formazioni sociali. Per la nomina, che è di competenza del Consiglio provinciale, è stato previsto il quorum qualificato dei due terzi. La durata coincide con il mandato del Difensore civico che scade con il Consiglio provinciale che l’ha nominato, salvo il regime di prorogatio.

Relazioni annuali del Garante

Il Garante predispone annualmente una relazione al fine di fornire adeguate informazioni in merito alla situazione delle persone in esecuzione penale con particolare attenzione alle diverse iniziative svolte a favore dei detenuti e all’individuazione delle eventuali problematiche.
Inoltre, il Garante invia annualmente al Garante Nazionale una sintesi dell’attività svolta sul territorio della Provincia autonoma di Trento articolata secondo le direttrici richieste dall’Autorità nazionale.  

Fonte: Sito del Garante della Provincia Autonoma Di Trento

Il Garante nazionale

Il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale

Molti paesi europei prevedono una figura di garanzia dei diritti delle persone private della libertà. In Italia un percorso avviato fin dal 1997 ha portato all’istituzione del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale alla fine del 2013, ma la nomina del Collegio e la costituzione dell’Ufficio, che hanno consentito l’effettiva operatività, sono avvenuti solo nei primi mesi del 2016.
Si tratta di un organismo statale indipendente in grado di monitorare, visitandoli, i luoghi di privazione della libertà (oltre al carcere, i luoghi di polizia, i centri per gli immigrati, le REMS recentemente istituite dopo la chiusura degli OPG, i trattamenti sanitari obbligatori, ecc.)
Scopo delle visite è quello di individuare eventuali criticità e, in un rapporto di collaborazione con le autorità responsabili, trovare soluzioni per risolverle. Inoltre, presso le istituzioni sulle quali esercita il proprio controllo, il Garante nazionale ha il compito di risolvere quelle situazioni che generano occasioni di ostilità o che originano reclami proposti dalle persone ristrette, riservando all’autorità giudiziaria i reclami giurisdizionali che richiedono l’intervento del magistrato di sorveglianza.
Lo Stato italiano ha conferito al Garante nazionale altri tre compiti.
Il primo riguarda un obbligo derivante dalla ratifica del protocollo opzionale delle Nazioni Unite per la prevenzione della tortura. L’adesione a tale protocollo prevede che lo Stato debba predisporre un meccanismo nazionale indipendente (NPM) per monitorare, con visite e accesso a documenti, i luoghi di privazione della libertà al fine di prevenire qualsiasi situazione di possibile trattamento contrario alla dignità delle persone. Per tale compito il Garante nazionale, coordina i Garanti regionali, dando ad essi “forme” e procedure comuni.
Il secondo riguarda il monitoraggio dei rimpatri degli stranieri extra-comunitari irregolarmente presenti sul territorio italiano e che devono essere accompagnati nei paesi di provenienza. La direttiva europea sui rimpatri (115/2008) prevede che ogni paese monitori la situazione con un organismo indipendente.
Infine, al Garante Nazionale, in quanto NPM, è stato attribuito il compito di monitorare le strutture per persone anziane o con disabilità, in base alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Fonte: Sito del Garante Nazionale